Ferrari show e promesse: siamo da mondiale

Uno show incredibile. Leclerc e Hamilton si fanno prendere la mano con una serie di “donut” che fa impazzire i tifosi. Saranno in 10 mila, tutti con cappellino rosso regalato dallo sponsor (UniCredit) che ha organizzato un evento davvero ben riuscito. Mi spiace per il sindaco Sala e la sua politica anti auto. Milano ama la Ferrari e queste cose.

Il colpo d’occhio mette i brividi anche a manager navigati come Benedetto Vigna, ceo della Ferrari e Andrea Orcel, ceo di UniCredit che ha ideato lo show, un uomo da 13 milioni di euro all’anno che ha aspettative altissime: “Ci aspettiamo grandi cose, una vittoria dietro l’altra”. “Questa passione la vivi solo qui. È tutto rosso, non mi aspettavo una cosa simile. Grazie per il vostro supporto, la vostra passione”, dice il ceo ferrarista sul palco attrezzato davanti al Castello dove sono sono schierate due monoposto storiche di Michael Schumacher (quella del primo mondiale ormai 25 anni fa e quella della sua ultima vittoria nel 2006) e la monoposto dello scorso anno con i colori di questa stagione.

Leclerc scende in pista con la monoposto con cui nel 2019 aveva vinto a Spa e Monza, Hamilton sale per la prima volta sulla vettura del 2021. Il tracciato è lungo più o meno un chilometro e loro si divertono come bambini, anche quando alla fine si ritrovano in pista uno dietro l’altro, con i primi ordini di squadra della stagione… Fred Vasseur cerca di spegnere un po’ di entusiasmo: “Sappiamo che all’inizio della stagione ci saranno degli alti e bassi, avremo dei buoni weekend e altri più difficili. L’aspetto più importante sarà essere in grado di gestire bene quelli tosti”.

“Ogni anno di fine regolamenti è molto complicato, sicuramente ci saranno delle oscillazioni come la stagione scorsa – aggiunge ai microfoni di Sky – io penso che ci siano quattro team in grado di vincere delle gare e questo è bello per la F1 e per lo spettacolo. L’aspetto chiave sarà quello di gestire bene i momenti difficili, perché la battaglia sarà talmente serrata che probabilmente potranno essere aspetti come il tracciato o le gomme a determinare prestazioni. L’anno scorso abbiamo fatto un buon lavoro, non ottimo perché siamo arrivati secondi: abbiamo avuto un periodo tra giugno e luglio in cui abbiamo faticato un po’ e questo probabilmente ci è costato il campionato“.

“La prestazione globale del team deriva da tanti pilastri – aggiunge rispondendo alle domande in arrivo dalla piazza – però alla fine i piloti sono piuttosto importanti. E non è soltanto una questione di velocità in pista e di prestazione, ma anche di motivazione, del lavoro che fanno in fabbrica e dello spirito di emulazione positiva che si può creare. Con Lewis e Charles pensiamo di poter fare un bel lavoro. Sicuramente questo può dare una nuova energia, una pressione che può diventare positiva. Dobbiamo saperla gestire, è parte del DNA del nostro sport, ed è molto meglio avere una pressione positiva che non ne averne affatto, vorrebbe dire che sei dietro. Ma fidatevi, c’è un’atmosfera molto positiva all’interno del team e questo è bello per tutta la squadra, per i tifosi, e sono molto contento di essere in questa situazione“.

“Che emozione essere qui, siete veramente speciali. Sono cresciuto in Italia e ho sempre avuto una connessione speciale con questo Paese. Crescendo sono sempre stato un tifoso Ferrari e sognavo di far parte del team. Ora mi ritrovo a vivere il mio sogno, guidare la Rossa e fare di tutto per farla tornare campione del mondo“, dice Charles.

Leclerc e Hamilton finiscono lo show in pista, si fanno scarrozzare per un paio di giri d’onore da Raffaele De Simone, il principe dei collaudatori di Maranello, al volante di una SF 90 spider. Seduti accanto non smettono mai di parlare. La cosa più impressionante è la loro complicità. Chiacchierano fitto e quando poi arrivano sul palco vanno avanti a scherzare tra di loro. Provano anche a cantare l’inno di Mameli, invocato dai tifosi. Hamilton assicura che lo imprarerà vincvendo e poi chiede al pubblico di suggerirgli come chiamare in italiano “Hammertime”. Il tempo del martello non gli piace più di tanto. “Ho una settimana per decidere…”. Intanto assicura che “la Ferrari ha tutto per vincere il Mondiale”. Dice qualche parola in italiano, ringrazia, sparge un po’ d’amore. Leclerc promette: “Spero veramente di suonarle a tutti, ma sarà molto difficile. La competizione è molto alta, ci sono tanti altri team molto bravi. Ovviamente noi abbiamo fatto del nostro meglio e ci sentiamo pronti. In Australia vedremo veramente dove saremo rispetto agli altri. Una collaborazione musicale con Lewis? Ci abbiamo pensato, ne abbiamo parlato. Per adesso concentriamoci a vincere il Mondiale. Dopo, forse, possiamo fare una canzone insieme per festeggiarlo…“.. La gente impazzisce. Un po’ come il traffico attorno alla zona. Ma per la Ferrari anche Milano, città anti auto per eccellenza, si è fermata ad applaudire.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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